Interno Architettonico – Non necessariamente la parola interno ci rimanda ad un luogo chiuso, si pensi a una piazza: è esterna alle abitazioni ma allo stesso tempo è interna alla città, quando dal cielo lo osserviamo come un interno geometricamente perfetto. Il concetto dell’interno architettonico abbraccia l’intero spazio-tempo della vita umana, è un involucro o meglio un guscio, quasi un grembo che permette all’uomo di condurre una vita decisamente più organizzata e qualificata. Le Corbusier diceva che bisogna considerare la casa come macchina per abitare, la casa-macchina è quindi uno strumento che l’uomo può usare, dominare e improntare alle proprie caratteristiche di vita. L’architettura non è composizione bensì un organismo vivo. E’ per questo che ho scelto l’immagine dell’Annuncio a S. Anna di Giotto perchè dichiara un interno nel quale si sta svolgendo un’azione, alla quale esso fa da cornice e scandisce. E’ un quadro che nella sua apparente staticità io definisco VIVO che vibra e pulsa. L’altra immagine che ho scelto è quella di Casa dell’Infinito di Campo Baeza, un luogo fuori dal tempo, in cui isolarsi dal mondo, contemplando il mare o meglio immergendosi in quello che i Greci avrebbero definito temenos, nel senso di luogo sacro. Lo spazio privato comunica con il paesaggio esterno o meglio si perde in esso attraverso le grandi vetrate. C’è qualcosa di classico che rimanda alla romanità nel modo in cui gli ambienti della casa sono disposti e comunicano tra loro, ma anche un senso di infinito, che ci fa sentire parte del tutto al contempo offrendoci la serenità di sentirsi protetti come appunto in un grembo materno. E mi viene spontaneo rapportare queste due immagini, L’annunciazione di Giotto e la casa dell’infinito, l’una a piazza del Popolo di Ascoli Piceno un piccolo foro propulsore e centro della vita quotidiana della citta, e piazza dell’Unità a Trieste dove, rassicurati dagli aulici edifici ottocenteschi che la circondano e dall’arenaria che ricalca gli antichi masegni, la quinta del mare apre la mente a nuovi e diversi spazi dell’anima.
Giotto – Annuncio a Sant'Anna

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