Ignazio Gardella -
Nel 1968 il comune di Vicenza bandisce un concorso a inviti per la progettazione del Teatro Comunale a cui parteciparono anche altri architetti come Franco Albini e Carlo Scarpa. Il bando richiedeva una sala per 1250 spettatori, due sale da 100 posti ciascuna e un bar-ristorante con un costo massimo di 850 milioni finanziati dai fondi per le riparazioni dei danni di guerra e in parte dal Comune che chiedeva l’inserimento dei negozi per favorire una fonte di reddito.
Il programma funzionale viene però criticato dall’opinione pubblica perché considerato sovradimensionato rispetto alle reali necessità della città.
I progetti di concorso vengono consegnanti il 15 gennaio 1969; il vincitore è dunque Albini.
I conflitti sopracitati si intensificano col tempo e il bando viene in un primo momento ritirato, per poi essere riproposto dieci anni dopo; a Gardella verrà affidato l’incarico data la morte di Albini.
Nonostante la revisione del progetto nel 1979, si concluderà con un ulteriore nulla di fatto.
L’organizzazione planimetrica è costituita da due triangoli che compongono un quadrato tagliato sulla diagonale.
Gardella afferma di essersi propeso per le geometrie elementari della forma architettonica che segna il suo modello progettuale degli anni settanta e ottanta.
Afferma inoltre di essersi riferito al progetto per il Fine Arts Center di Louis Kahn; questo riferimento indica appunto il concetto di “forma idea” opposto a quello di “forma funzione”.
Teatro comunale di Vicenza

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