Frank Lloyd Wright - Fallingwater nasce da un progetto del
1935 per Edgar J. Kaufmann, un ricco e sofisticato commerciante di Pittsburgh.
La sua costruzione, iniziata nel 1936, termina nel 1939. Frank Lloyd Wright è
ispirato dalla famiglia Kaufmann che è affascinata da una cascata su un
ruscello chiamato Bear Run che corre tra i monti boscosi dell'ovest della
Pennsylvania. Così realizza una serie di piani a terrazza a sbalzo e
sovrapposte, che si richiamano alla stratificazione delle rocce del sito e che
aggettano audacemente sopra la cascata creando un eccezionale effetto scenico.
La pietra nativa si fonde con le strutture in calcestruzzo armato color beige che
si amalgamano come in un unico impasto; così che la costruzione non può essere
immaginata in nessun altro luogo se non in questo. La famiglia Kaufmann usa
l'edificio come casa per le vacanze sino agli anni cinquanta, donandola nel
1963 al Western Pennsylvania Conservancy, che la fa diventare una casa museo
aperta al pubblico con migliaia di visitatori ogni anno. Al piano principale ed
al lato del camino, poggiante su un macigno e fulcro della composizione, è il
grande soggiorno aperto verso sud e fiancheggiato da due terrazze; sul suo
angolo ad est è l'ingresso al quale segue la scala che porta ai piani
superiori. La zona giorno occupa il lato nord dell'edificio; dal soggiorno con
una scala si scende al basamento dell'edificio, dove dall'acqua della cascata
emergono sagomati sostegni di cemento ed altri elementi portanti, formati da
blocchi di pietra locale. I tre piani della casa si arretrano gradualmente dal
corpo roccioso centrale, il succedersi dei piani equivale ad un continuo
incrociarsi di un volume sull'altro. La logica compositiva si basa sul saldo
rapporto con l'ambiente circostante: l'asimmetricità dei corpi e lo slittamento dei volumi riflettono e al
contempo esaltano l'organico "disordine" proprio della natura del
luogo.
Ignazio Gardella - Nel 1968 il comune di Vicenza bandisce un concorso a inviti per la progettazione del Teatro Comunale a cui parteciparono anche altri architetti come Franco Albini e Carlo Scarpa. Il bando richiedeva una sala per 1250 spettatori, due sale da 100 posti ciascuna e un bar-ristorante con un costo massimo di 850 milioni finanziati dai fondi per le riparazioni dei danni di guerra e in parte dal Comune che chiedeva l’inserimento dei negozi per favorire una fonte di reddito. Il programma funzionale viene però criticato dall’opinione pubblica perché considerato sovradimensionato rispetto alle reali necessità della città. I progetti di concorso vengono consegnanti il 15 gennaio 1969; il vincitore è dunque Albini. I conflitti sopracitati si intensificano col tempo e il bando viene in un primo momento ritirato, per poi essere riproposto dieci anni dopo; a Gardella verrà affidato l’incarico data la morte di Albini. Nonostante la revisione del progetto nel 1979...

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