Aurelio Galfetti –
Castelgrande a Bellinzona (Canton Ticino – Svizzera), progetto di restauro completato nel 1997, rappresenta più che altro, un’opera complessa di ricostruzione del paesaggio Bellinzonese. Il castello è stato infatti luogo, dove la storia della città si è stratificata dal Neolitico al XIX secolo. Il linguaggio “architettonico” adottato per Castelgrande, da Galfetti, mantiene dei toni espressivi autorevoli, tesi a fare delle associazioni figurative, che conducono alla trasformazione del complesso militare, creando una fusione, colta ed attraente, tra moderno e restauro. E’ infatti lo stesso Galfetti a sostenere che la trasformazione è un passaggio necessario ed indispensabile nella vita dell’opera di architettura dove il restauro non è banale ricostruzione del passato ma attualizzazione e proiezione nel futuro. Il nuovo significato è quello di una grande struttura di spazi pubblici, un parco urbano, al centro della città di Bellinzona, che al contempo ne palesa la storia. Grande attenzione per il paesaggio, palesata anche dal recupero delle vigne, che rendono il castello un vero e proprio luogo di delizia ed un “colto mirador” paesaggistico, infatti dalle due torri, quella bianca e quella nera, attraverso un gioco sapiente di scale, si accede a degli osservatori che consentono di ammirare Bellinzona dall’alto e tutta la Piana di Magadino, nonchè le montagne. Quindi storia, memoria, progetto, paedaggio, futuro, ma soprattutto nuova vita.

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