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Visualizzazione dei post da settembre, 2017
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Rapporto tra antico e nuovo con scelta di ambienti aperti opposto all’idea di un prodotto Ex-novo; la sfida progettuale consisteva nell’integrazione tra parco e il tessuto urbano dei Quartieri Spagnoli.
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Piante e prospetto Palazzo Ducale - Venezia
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La sfida progettuale corrente, consiste nell’inserire un’architettura nuova in legno in una preesistente in muratura facendo riferimento all’idea della “scatola in una scatola”. L’ idea è quella della casa sull'albero che cresce all’interno della preesistenza.
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  Progetto di case a schiera con patio a Calvi Risorta (Caserta)
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Félix Candela – Parco Oceanografico di Valencia
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Mies Van Der Rohe – Lafayette Park (1960 – 1963) è un insediamento residenziale sviluppatosi a Detroit, nel quale convivono edifici alti e bassi. Uno dei progetti più interessanti di questo grande parco residenziale non gode, purtroppo, di un nome perché mai stata realizzata per motivi di tempo e di spazio. Quest’edificio è formato da due blocchi speculari tra loro che contengono 3 tipi abitazioni: minima, media, massima. Ogni abitazione ha un proprio patio e un parcheggio coperto all'esterno. Le abitazioni più grandi godono di un ingresso secondario sul retro dell’edificio.
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Le Corbusier - Villa Savoye è una residenza privata progettata da Le Corbusier, costruita tra il 1928 e il 1931 su commissione di Pierre Savoye. La sua pianta quasi quadrata con il piano terra ellittico e la rampa centrale può essere letta come una metafora complessa della pianta centralizzata e biassiale della Rotonda di Palladio; tale somiglianza finisce però se si pensa alla centralità voluta da Palladio e l’asimmetria di Le Corbusier. Alla base viene scandita la maglia strutturale dai pilotis distanti 4,75 metri per consentire il passaggio delle automobili e l’appoggio delle chiusure orizzontali principali. Al piano superiore un prisma monocolore spezzato dai vuoti delle finestre; al piano superiore il giardino-pensile da cui poter ammirare gli spazi circostanti; tutto l’edificio è attraversato dal una rampa che collega l’ingresso con il tetto giardino. L’opera riassume in essa i cinque principi dell’architettura moderna ovvero i canoni dell’International Style: piant
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Progetto di una villa con piscina a ridosso della scogliera.
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Aurelio Galfetti – Castelgrande a Bellinzona (Canton Ticino – Svizzera), progetto di restauro completato nel 1997, rappresenta più che altro, un’opera complessa di ricostruzione del paesaggio Bellinzonese. Il castello è stato infatti luogo, dove la storia della città si è stratificata dal Neolitico al XIX secolo. Il linguaggio “architettonico” adottato per Castelgrande, da Galfetti, mantiene dei toni espressivi autorevoli, tesi a fare delle associazioni figurative, che conducono alla trasformazione del complesso militare, creando una fusione, colta ed attraente, tra moderno e restauro. E’ infatti lo stesso Galfetti a sostenere che la trasformazione è un passaggio necessario ed indispensabile nella vita dell’opera di architettura dove il restauro non è banale ricostruzione del passato ma attualizzazione e proiezione nel futuro. Il nuovo significato è quello di una grande struttura di spazi pubblici, un parco urbano, al centro della città di Bellinzona, che al contempo ne palesa la sto
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L' ordine dorico - L’uomo diventa l’elemento connotativo dei vari ordine come scrive Vitruvio il quale narra che l’ordine dorico fu inventato da Doro, figlio di Elleno e della ninfa Ftia, che costruì il tempio di Hera. In seguito venne dato a Ione il compito di costruire tredici colonne in Asia dove furono eretti dei templi, simili a quelli visti nella città dei Dori. Quando vollero collocare le colonne non avendone le misure presero come esempio l’impronta del piede dell’uomo e lo riportarono in altezza. Si resero poi conto che il piede è la sesta parte dell’altezza dell’uomo, applicarono questa proporzione anche alla colonna, facendola alta sei volte il diametro di base; così la colonna dorica diventò rappresentazione della virilità del corpo maschile. Colonna scavi Olimpia (Grecia)
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Le Corbusier - Realizzato a Marsiglia tra il 1947 e il 1952, “l’Unité D’Habitation” è un edificio di diciotto piani progettato da Le Corbusier il quale decide di abbandonare la tecnologia leggera del periodo prebellico non abbandonando la sua profonda adesione ai metodi “brutalisti” di costruzione; ciò è evidente nella sovrastruttura in calcestruzzo gettata a casseforme di legno greggio. A parte questo aspetto del béton brut, l’Unité era molto più complessa del blocco della Ville Radieuse. Mentre la casa di Ville Radieuse era costruita da un volume continuo orizzontale, l’Unité rivelava la sua struttura cellulare grazie all’uso di balconi e sporgenze frangisole. Questi brisesoleil, mettevano in risalto il volume della unità duplex, estendendosi per tutta l’ampiezza dell’edificio. “Strade” interne a piani alterni fornivano l’accesso a queste unità; proprio questa morfologia cellulare esprimeva un agglomerato di alloggi privati mentre la galleria con negozi e attrezzature comuni sul t
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Ignazio Gardella - Nel 1968 il comune di Vicenza bandisce un concorso a inviti per la progettazione del Teatro Comunale a cui parteciparono anche altri architetti come Franco Albini e Carlo Scarpa. Il bando richiedeva una sala per 1250 spettatori, due sale da 100 posti ciascuna e un bar-ristorante con un costo massimo di 850 milioni finanziati dai fondi per le riparazioni dei danni di guerra e in parte dal Comune che chiedeva l’inserimento dei negozi per favorire una fonte di reddito. Il programma funzionale viene però criticato dall’opinione pubblica perché considerato sovradimensionato rispetto alle reali necessità della città. I progetti di concorso vengono consegnanti il 15 gennaio 1969; il vincitore è dunque Albini. I conflitti sopracitati si intensificano col tempo e il bando viene in un primo momento ritirato, per poi essere riproposto dieci anni dopo; a Gardella verrà affidato l’incarico data la morte di Albini. Nonostante la revisione del progetto nel 1979